Il futuro dell’automotive europeo è, di nuovo, al centro di un acceso dibattito tra istituzioni, costruttori e sindacati.
Il prossimo 5 marzo 2025 rappresenterà un momento chiave, quando la Commissione Europea aggiornerà le normative sulle emissioni e rivedrà le strategie per il phase-out dei motori termici previsto nel 2035.
L’annuncio è stato dato dalla presidente Ursula von der Leyen, in apertura del Dialogo sul futuro dell’industria automobilistica europea, evento che riunisce le principali figure politiche e industriali del settore.
Nuove regole in arrivo: cosa aspettarsi?
Il commissario europeo ai Trasporti, Apostolos Tzitzikostas, presenterà un nuovo piano d’azione volto a garantire una transizione ecologica bilanciata e a semplificare il quadro normativo per il comparto automobilistico.
L’obiettivo? Conciliare la riduzione delle emissioni con la sostenibilità economica delle aziende, evitando penalizzazioni eccessive per i costruttori.
Apertura agli e-fuel, ma i biocarburanti restano esclusi
Tra le possibili modifiche al regolamento, si fa strada l’ipotesi di un’inclusione degli e-fuel, carburanti sintetici che potrebbero rappresentare un’alternativa ai veicoli elettrici per raggiungere la neutralità climatica. Dall’altra parte i biocarburanti sembrano, però, destinati a rimanere esclusi dalle nuove normative. Questo nonostante le pressioni del governo italiano, che ha chiesto una revisione della regolamentazione sulle emissioni di CO₂ attraverso un documento ufficiale presentato all’UE.
Flessibilità per i costruttori: un punto cruciale
Durante il vertice di Bruxelles, Ola Källenius, CEO di Mercedes-Benz e presidente dell’ACEA (Associazione dei Costruttori Europei di Automobili), ha sottolineato la necessità di un approccio più realistico. Secondo Källenius, il successo della transizione dipenderà dalla domanda di mercato e dalla capacità dell’industria di adattarsi senza vincoli eccessivi. La Commissione Europea sembra disposta a rivedere i target di emissioni, concedendo maggiore flessibilità per evitare un impatto economico negativo sui produttori.
Transizione ecologica e sostenibilità economica: la sfida dell’UE
La revisione delle normative sulla mobilità è attesa con grande interesse: se da un lato si vuole accelerare la transizione ecologica, dall’altro occorre garantire che le aziende possano sostenere gli investimenti già effettuati. Con sanzioni che potrebbero raggiungere i 15 miliardi di euro, la pressione sulle istituzioni europee è elevata. Il 5 marzo sarà il giorno decisivo per comprendere il nuovo assetto normativo e il futuro dell’automotive in Europa.
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