Se guidi un veicolo diesel di ultima generazione – che esso sia un’auto, un furgone o mezzo pesante – c’è un componente poco conosciuto ma fondamentale per la salute della trasmissione: il volano bimassa. Quando funziona, non lo senti. Ma quando inizia a cedere, lo senti eccome.
In questo articolo ti spieghiamo non solo cos’è il volano bimassa, ma soprattutto come riconoscere un volano bimassa rotto e le eventuali conseguenze.
Cos’è il volano bimassa (e perché non è come quello “vecchio stile”)
Il volano, fondamentalmente, è una grossa ruota metallica collegata all’albero motore. Il suo compito principale? Smorzare le vibrazioni e trasmettere in modo fluido la potenza dal motore al cambio.
Il volano dell’auto è nato infatti per risolvere un grosso problema nei motori alternativi. Con motori alternativi intendiamo quelli in cui pistoni e altri componenti si muovono avanti e indietro, anziché ruotare. In questi motori, l’erogazione dell’energia non è continua: la fase di scoppio – che genera potenza – avviene solo ogni due giri dell’albero motore e, fra l’altro, dura pochissimo.
Ciò crea un’alternanza tra momenti molto energici e lunghi periodi “vuoti”, in cui il motore tenderebbe a rallentare o a girare in modo irregolare.
Il volano serve proprio a questo: mitigare i picchi della combustione. Esso immagazzina energia cinetica durante lo scoppio e la restituisce nelle fasi intermedie, permettendo all’albero motore di girare con continuità.
Nei vecchi motori (soprattutto quelli monocilindrici) era una massa unica, pesante e molto semplice.
Con l’evoluzione dei motori – specialmente i diesel ad alta compressione – è nata però l’esigenza di qualcosa di più raffinato: il volano bimassa.
Questo componente è formato da due dischi metallici concentrici, collegati da molle elicoidali e smorzatori. Grazie a questa struttura, le vibrazioni non vengono semplicemente assorbite, ma anche dilate e ridistribuite. Il risultato è un motore più silenzioso, meno nervoso, con minore stress su frizione e cambio. Infine, funge anche da piano d’appoggio per il disco frizione, permettendo il passaggio del moto dal motore alla trasmissione.
I sintomi di un volano bimassa rotto (o che sta cedendo)
Il volano bimassa è una sorta di mediatore silenzioso tra il cuore del veicolo e le ruote: quando funziona bene non lo noti, ma se si rompe… te ne accorgi subito.
Certo è che questa componente non si rompe di colpo, ma dà segnali nel tempo. Se li riconosci, puoi evitare certamente una rottura più seria (e più costosa). Quindi, quali sono i principali segnali?
1. Rumori metallici
Si avvertono soprattutto al minimo, a motore caldo o nelle fasi di accensione/spegnimento. Il suono arriva dalla campana del cambio.
2. Vibrazioni anomale
Se senti il pedale della frizione tremare o l’auto vibrare al minimo, è possibile che le molle interne del volano siano usurate o rotte.
3. Difficoltà in partenza o cambi marcia ruvidi
Il volano lavora in sinergia con la frizione. Se è danneggiato, anche le partenze diventano meno fluide e il cambio può “strappare”.
4. Odore di bruciato o surriscaldamento
Se il volano non assorbe più le vibrazioni, la frizione può slittare e surriscaldarsi. Occhio all’odore.
5. Test diagnostico in officina
A volte, l’unico modo per capire con certezza è smontare. Il meccanico può verificarne l’usura, il gioco e la funzionalità delle molle interne.
Cosa succede se ignori il problema?
Andare avanti con un volano bimassa danneggiato, significa mettere a rischio il cambio, consumare prematuramente la frizione, stressare il motore e peggiorare la guida. Il risultato?
Da una sostituzione da 700-1.200 euro si può passare a un danno da migliaia di euro, tra cambio, cuscinetti e albero motore.
Quanto costa sostituire un volano bimassa?
Il costo dipende da marca, modello e tipologia di veicolo. Indicativamente:
- auto: tra i 600 e i 1.200 euro, incluso kit frizione e manodopera;
- veicoli commerciali e furgoni: tra i 900 e i 1.600 euro;
- mezzi pesanti o bus: la cifra sale, ma conviene valutare caso per caso.
In genere, si consiglia la sostituzione contestuale della frizione: se il volano è usurato, lo è spesso anche il disco frizione. Farlo in un colpo solo evita di pagare doppia manodopera.
Sostituire il bimassa con un monomassa: si può fare?
Esistono kit di conversione che permettono di sostituire il bimassa con un monomassa (più economico e più resistente). Ma attenzione:
- la guida diventa più rumorosa e più ruvida;
- non tutti i veicoli lo permettono;
- può aumentare lo stress sul cambio.
È una soluzione da valutare solo in certi casi, su mezzi da lavoro o auto datate.
Come prevenire la rottura del volano bimassa?
Non esiste una “manutenzione” diretta del volano, ma puoi allungarne la vita seguendo alcune buone pratiche:
- evita di guidare a bassi regimi in marce alte: genera forti vibrazioni;
- non tenere il piede sulla frizione da fermo: usura anticipata;
- fai attenzione alle partenze in salita: non strappare;
- controlla il motore e il volano ogni 150.000 km (o prima, se avverti sintomi);
- scegli ricambi di qualità e officine competenti.
Volano bimassa rotto: prima che sia troppo tardi, contatta Tuttodiesel
Il volano bimassa è uno di quei componenti invisibili ma vitali. Quando funziona bene, non te ne accorgi. Quando si rompe, lo senti eccome ma, soprattutto, lo paghi.
Conoscere i sintomi, intervenire in tempo e affidarsi a professionisti fa la differenza.
Da Tuttodiesel controlliamo, diagnostichiamo e sostituiamo volani bimassa su auto, furgoni, bus e mezzi pesanti, ogni giorno.
Se hai dubbi, sentito rumori strani o vuoi fare un controllo preventivo, passa a trovarci o prenota un check-up.