Energia cinetica in autostrada: il nuovo progetto
Apr 30 2024

Energia cinetica in autostrada: il progetto KEHV

Il settore automobilistico sta facendo ambiziosi passi avanti sotto ogni punto di vista, verso una più stretta correlazione tra avanguardia e sostenibilità. E proprio da questa esigenza nasce un progetto a dir poco innovativo, che promette di rivoluzionare il semplice passaggio in autostrada dei veicoli. Ci riferiamo a “Kinetic Energy Harvesting from Vehicles” (KEHV), una sperimentazione che si propone di sfruttare l’energia cinetica generata dai veicoli durante la decelerazione, trasformandola in energia elettrica utilizzabile per alimentare le infrastrutture autostradali.

 

Una sperimentazione rivoluzionaria: in cosa consiste il progetto KEHV

Il progetto KEHV, ideato e sviluppato da Movyoncentro di eccellenza per la ricerca e l’innovazione del Gruppo Autostrade per l’Italia – segna un significativo step verso la mobilità sostenibile. 

“KEHV” mira a trasformare l’energia cinetica dei veicoli, durante la fase di decelerazione, in energia elettrica utilizzabile per alimentare infrastrutture autostradali. Questa conversione avviene attraverso l’utilizzo di una piattaforma tecnologica sviluppata ad hoc. Il sistema si basa su un dispositivo di recupero dell’energia cinetica, che sfrutta il movimento dei veicoli con lo scopo di azionare un generatore elettromeccanico. L’energia meccanica così prodotta viene quindi mutata in energia elettrica, pronta all’uso per il sostegno di stazioni di servizio, caselli e illuminazione. Ed ecco che il progetto in questione intende massimizzare l’efficienza energetica delle autostrade, riducendo le emissioni di CO2 e promuovendo un modello di mobilità all’avanguardia eco-friendly.

 

Energia Cinetica in autostrada: ma quali sono i benefici?

I benefici potenziali di questa tecnologia potrebbero essere incredibilmente rivoluzionari. Secondo le prime stime, un singolo modulo potrebbe produrre fino a 30 Megawattora all’anno, riducendo quindi le emissioni di CO2 di 11 tonnellate. Inoltre, l’installazione di questi moduli comporta inevitabilmente un notevole risparmio energetico e una maggiore resilienza ed efficienza di tutte le infrastrutture autostradali.

 

Al via i primi test

La sperimentazione è iniziata ufficialmente lungo l’autostrada A1, nell’area di servizio di Arno Est, e ha prodotto risultati interessanti. Questa fase iniziale di verifica ha permesso di valutare l’efficacia della tecnologia in condizioni reali di utilizzo e di raccogliere dati fondamentali per valutare il potenziale impatto e le possibilità di espansione del progetto. La successiva fase di test prevede anche la sperimentazione in una pista di esazione, ampliando così la portata delle valutazioni e delle applicazioni pratiche della tecnologia KEHV.

 

Energia cinetica in autostrada: le prospettive future

Le previsioni indicano che l’installazione di questi impianti potrebbe portare a una produzione annua complessiva di oltre 200 MWh per ogni stazione autostradale. Questo si traduce, inoltre, in un risparmio di ben 70 tonnellate di CO2 all’anno. Ciò potrebbe contribuire in modo significativo alla riduzione delle emissioni di gas serra e alla promozione di un’energia più pulita e sostenibile anche su strada.

 

Verso una nuova era dell’energia sostenibile: si (ri)comincia dalle autostradale

Il progetto KEHV segna inevitabilmente un passo avanti verso un futuro davvero sostenibile per la mobilità italiana. Trasformare l’energia cinetica dei veicoli in risorse energetiche utilizzabili non solo migliora l’efficienza delle infrastrutture autostradali, ma offre anche un esempio tangibile di come l’innovazione possa contribuire a mitigare i cambiamenti climatici. 

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